Lunigiana Off-Road | 22-25 aprile 2022

Testi e foto di Matteo Marinelli  R.T. Earth

Lunigiana Off-Road tour 2022, è dalla Liguria che parte il primo Tour dell’anno, precisamente da Sarzana. Quello che scoprirete non è solo un semplice Tour, ma un piccolo viaggio alla scoperta di luoghi unici, che caratterizzano il nostro paese. E cosa c’è di meglio del fuoristrada per raggiungere queste mete, lontani dal traffico, immersi nella natura tra il mare e le Alpi Apuane.

Giorno 1

I sole splende sulla darsena di fronte ai nostri bungalow, le barche ormeggiate si riflettono nel canale, e noi siamo pronti a percorrere i nostri primi mille metri di dislivello per entrare nel “cuore di marmo” delle Apuane. Attraversiamo la città di Carrara dirigendoci verso il primo bacino marmifero che incontreremo, quello di Torano, dove sono presenti le cave da cui si pensa che Michelangelo attinse il materiale per le sue opere. Percorriamo ancora qualche centinaio di metri per accedere alla più bella e famosa Cava in Galleria al mondo, “Galleria Ravaccione n°84” conosciuta anche come Cava di Carlon, colui che la apri per primo negli anni ’60 del 1900, percorrendo la galleria in si arriva allo scavo vero e proprio.

Da angusta galleria si giunge nel cuore della montagna che si apre in due enormi ambienti ricavati appunto dall’estrazione di Marmo, dove oggi non si scava più e si utilizzano per eventi di moda o presentazione di veicoli o aziende. Questo ambiente è chiamato La Cattedrale ed è collocato proprio al centro della montagna a circa 450 m.s.l.m. e a circa 400/410 metri dalla vetta, mentre si trova a 600 metri dall’imboccatura del tunnel e a 600 metri dall’uscita nell’atro versante della montagna nel secondo bacino marmifero quello di Miseglia uscendo dalla galleria in località Fantiscritti

Marmo ovunque!

Percorriamo le ripide salite nel Canal Grande lo sterrato prende il posto dell’asfalto e raggiungiamo la quota più alta all’interno del bacino a circa 950 m.s.l.m. le cime intatte dei monti che non si possono cavare al di sopra dei 1000 metri che avvolte nelle nubi creano un paesaggio dantesco, da una parte la vista sulle Apuane e dall’altra la vista sul mare sovrastato da un cielo tutt’altro che terso. Proseguendo da quici si dirige nel terzo bacino quello di Colonnata, forse più noto per il famoso lardo che per il marmo.

Da qui in fuoristrada abbiamo raggiunto il Monte Brugiana precisamente al Centro Trekking Monte Brugiana in provincia di Massa, dove siamo stati accolti da un gruppo di cavalli che ci hanno accompagnato fino al punto del nostro abbondate ristoro.Il rientro a Sarzana si è susseguito tra asfalto e sterrati tra le Vigne del Candia, un prodotto locale liquoroso che ricorda il passito.

Giorno 2

Il sole non splende più, ha lasciato il posto, al diluvio universale, senza farci scoraggiare troppo ci rimettiamo in marcia per attraversare l’Alta Via dei Monti Liguri, attraversando prima la Val di Vara. Purtroppo viste le condizioni meteo non abbiamo troppe speranze di ammirare gli splendidi panorami che spaziano sulle due vallate formate, appunto, dai principali corsi d’acqua che attraversano il nostro territorio, il Vara ed il Magra. Proprio li si dovrebbero scorgere i tratti della storica Lunugiana.

Per non farci mancare nulla il violento temporale della notte ha causato la caduta di alcune piante sul tracciato che grazie al supporto logistico del Club Sarzana Fuoristrada, ha tempestivamente rimosso dal nostro percorso. 

La Lunigiana prende il nome dall’antico porto di Luni risalente ai tempi della Roma antica dal quale partiva il famoso Marmo via mare, mentre queste strade si ipotizza fossero iil principale crucivia di collegamento che in epoca medioevale collegava i vari castelli e avamposti in queste valli.

Si ma il Pranzo?

Salendo da Stadomelli ed attraversando Beverone, giungeremo in loc. Casoni di Suvero, importante arteria della famosa Alta Via dei Monti Liguri, a quota 1000 mslm. Con un meteo simile e a questa quota non poteva mancare un pasto a base di polenta, ragù di cinghiale e calde portate tipiche della zona.

Scendendo cambiamo versante, di nuovo verso Veppo e Rocchetta Vara, e successivamente, saliamo di nuovo alla quota più alta percorrendo un discreto tratto della importante via di collegamento dei monti liguri, nella vallata di Calice al Cornoviglio, dove domina uno degli spettacolari castelli presenti su territorio, appartenuto alla famiglia dei Malaspina. Scendendo per i paesi di Bolano e Montedivalli, il primo in Liguria e l’altro in Toscana anche se, praticamente, confinanti fra loro in maniera tale da “confondere” e miscelare le persone che vi abitano, dando vita alla popolazione ibrida che, da sempre, vive in queste zone. Percorriamo gli ultimi chilometri su asfalto in direzione del nostro cakdo ma soprattutto asciutto bungalow.

Giorno 3

Anche oggi acqua, acqua ovunque, dove guardi guardi, acqua… Pazienza quello che conta è trovare modo di divertirci, la compagnia giusta c’è, e per giunta oggi il Club del Sarzana ci ha messo a disposizione la sua pista guadi inclusi, quindi in questa ultima mezza giornata di viaggio, abbandoniamo i percorsi che si snodano nelle valli, e mettiamo alla prova i mezzi sugli umidi ostacoli della pista.

Non per esser monotoni ma il meteo ha modificato il menù del giorno e la grigliatona prevista ha lasciato il posto alle sapienti mani delle donne del Club che ci hanno preparato (non ricordo il nome della pasta) e (non ricordo il nome nemmeno degli gnocchi fritti tipici) accompagnati dai salumi della zona, e per non farci mancare il dolce anche questo fatto a mano con delle crostate con marmellate artigianali.

Il momento dei saluti è sempre un po’ triste anche se si è stanchi, ma nel cuore e nella mente ci sono tutti quei momenti passati insieme che rendono ogni viaggio unico, e se devo racchiuderlo in una parola dico INDIMENTICABILE!